Proprio in questi giorni mi ha chiamata una cara amica che vive a Milano, dicendomi espressamente queste parole: “Cara Elisabetta, il mio sogno in questo momento sarebbe avere un balcone dove prendere una boccata d’aria e stare un po’ a cielo aperto”.
Siamo ormai tutti d’accordo nell’affermare che il COVID-19 sta causando svariati mutamenti sotto ogni aspetto e di conseguenza sta spingendo le persone verso valutazioni e decisioni differenti rispetto a qualche mese fa.
Forse è la prima volta nella storia moderna che viviamo davvero a pieno il concetto di casa, dei suoi spazi e della sua vivibilità, con abitazioni che si sono trasformate da rifugi serali e del fine settimana in postazioni operative, aule scolastiche e punti di ritrovo virtuali.
Per molti infatti, che prima di questa esigenza sanitaria preferivano piuttosto uscire a cena, viaggiare o cambiare l’automobile, il #RESTATEACASA è stato una specie di riscoperta incredibile che ha riportato l’attenzione proprio su questo ambiente che, ora più di prima, fa da sfondo costante alle nostre vite.
La riorganizzazione degli spazi domestici è quindi uno dei primi bisogni che emerge e sarà un compromesso fra le necessità, il tipo di attività svolte e i metri quadrati disponibili, sia per chi sta ristrutturando o comprando casa, sia per chi vuole applicare semplicemente un restyling di interior design al fine di creare ambienti più piacevoli e comodi.
Vediamo insieme alcuni dei cambiamenti in atto nell’interior design:
I gettonati ingressi open space che si affacciano sul salotto o sulla cucina verranno rivalutati, preferendo al loro posto un ingresso parzialmente isolato che funga da filtro per la casa. Si potranno inoltre adottare soluzioni ibride in grado di ospitare ad esempio un armadio chiuso per abiti e ricambi della giornata, una scarpiera e un piccolo bagno, anche cieco, dove poter svolgere azioni legate all’igiene.
Fonte: Sumisura
La cucina, anche piccola, ma ben organizzata: è il luogo del “ritrovo spensierato” nel quale cucinare, sperimentare ma anche cimentarsi in attività ludiche per i più piccoli. Stare a casa ha “costretto” o forse invogliato le donne a rimettersi ai fornelli, un ritorno alle origini per condividere del tempo insieme, accantonando momentaneamente i servizi di consegna a domicilio come Just Eat.
Fonte: Pinterest
Ricreare una zona smart working: una scrivania minimale, un coffee table come piano d’appoggio a lato del divano o una mensola più profonda inserita in una parete attrezzata. Il tutto preferibilmente in prossimità di luce naturale, così da sentirsi meno costretti tra le mura domestiche, o in alternativa ricorrendo a sistemi d’illuminazione perimetrale che conferiscano all’ambiente una luce calibrata e omogenea, simulando quella solare.
Fonte: Pinterest
Non possono poi mancare le piante verdi, anche in piccole quantità, e una fragranza rilassante per profumare l’aria e migliorare il nostro umore oltre che la produttività.
Fonte: Pinterest
Una sala bagno multifunzionale nella quale prendersi cura della propria persona e dove poter anche inserire una zona fitness salvaspazio. Per approfondire questo argomento, leggi il mio post.
Fonte: Scavolini
Tenere controllata la temperatura degli ambienti al fine di favorire il benessere psicofisico e valutare l’utilizzo di macchine in grado di trasformare l’ossigeno in ozono per combattere batteri, virus, acari e muffe.
Infine da non dimenticare gli ambienti outdoor come un balcone o un piccolo terrazzo che mai come in questo momento di quarantena sono diventati il vero “lusso”.
Insomma è sempre più necessario progettare case di qualità, con soluzioni intelligenti che permettano di ottimizzare gli spazi e che non siano più un banale copia e incolla dalle riviste di design ma che, al contrario, siano in grado di riflettere la personalità e il modo di vivere di chi le abita, insomma anche la casa ha una storia da raccontare.